Ducati Diavel: la magia di sparire in un istante restando al centro dell’attenzione.

[singlepic id=540 w=320 h=240 float=center]Catturare tutti gli sguardi anche quando decidi di sparire in un istante. È la magia del Diavel.
Magica bellezza di un design sofisticato e innovativo.
Sorprendente seduzione di forme muscolari così agili e maneggevoli.
Stupore per 162 CV sempre sotto controllo dei tre Riding Mode e del Ducati Safety Pack (ABS + Ducati Traction Control).
Una magia che solo Ducati può creare.

“ Il Diavel è una vera Ducati, nata dalla passione per il motociclismo e progettata per offrire eccellenza sotto ogni punto di vista. ”.

Il progetto Diavel è nato quando gli ingegneri Ducati hanno riempito un’area di disegno neutra con i ‘basic instinct’ di una moto, tratti dal loro personale elenco di requisiti ideali. Il principio che ha guidato la creazione della moto dei sogni è stato: ‘che cosa succederebbe se…?’. I progettisti hanno cominciato a tracciare linee nate dalla loro ispirazione, che hanno preso forma in una moto più ribassata e allungata. “La sfida insita nel creare una moto dal profilo più muscolare invece di un modello da competizione pura è stata vinta con determinazione e delicatezza: il risultato è un anteriore che suggerisce la potenza di un atleta pronto a scattare dai blocchi di partenza”, ha spiegato il team di designer Ducati responsabile del progetto.

Il nome del Diavel deriva dalla parola ‘diavolo’ in dialetto bolognese.

Un giorno, nelle fasi iniziali del processo di sviluppo, il prototipo ormai completato venne mostrato per la prima volta ad un gruppo di ingegneri e tecnici Ducati. Qualcuno, ammirando le linee del retrotreno, esclamò in dialetto bolognese: “Ignurànt comm’ al Diavel!” che significa: “Cattiva come il diavolo!”.

Ricordando l’origine del nome “Monster” che risale a quasi 20 anni fa, si è voluta sottolineare la territorialità bolognese anche per il Diavel, per dare forma al futuro del motociclismo pur restando saldamente ancorati alla tradizione.

Di grande presenza, il Diavel domina la strada pur rimanendo leggero e agile come tutti i modelli Ducati. Il look affascinante e i 162 CV di pura potenza Ducati fanno del Diavel una lifestyle motorcycle comoda e sportiva, che esce dal sogno di molti motociclisti per diventare realtà.

Il pneumatico posteriore da 240 mm offre, insieme alla famosa tecnologia ciclistica Ducati, livelli di maneggevolezza ed angoli di piega che sfidano le leggi della fisica, sia sui tornanti di montagna che in viaggio o nel traffico cittadino.

Potenza e stile non si sono mai armonizzati con tanta esaltante precisione.

L’assetto del Diavel comunica la sicurezza di chi è pronto a scattare, una fiducia nelle proprie capacità al limite della superbia. Con i radiatori laterali ad allargargli ulteriormente le spalle, una silhouette più affusolata man mano che si scende verso il motore ed il puntale con il radiatore dell’olio, l’atleta ha preso forma.

L’impressionante pneumatico posteriore da 240 mm è un esempio perfetto della filosofia senza compromessi seguita dagli ingegneri Ducati nello stilare l’elenco delle specifiche ideali della nuova moto. Per Ducati, spostare il limite sempre più avanti e cambiare le regole di progettazione per migliorare sempre più il prodotto, sono imperativi all’ordine del giorno.

MODELLI:

Estetica custom, tecnologia avanzatissima, design innovativo e piacere di guida straordinario: tutte queste caratteristiche si ritrovano perfettamente armonizzate nel Diavel, una moto che dà forma al futuro, una moto costruita da persone che hanno conquistato sul campo il diritto di cambiare le regole.

Il Diavel è disponibile in due versioni: Diavel e Diavel Carbon, versione impreziosita dall’utilizzo di materiali e lavorazioni pregiate che ne esaltano ulteriormente le carattarestiche estetiche e prestazionali.

CARATTERISTICHE TECNICHE:

Il Diavel riunisce tutte le ultime innovazioni tecnologiche sviluppate da Ducati.

I sistemi Ride-by-Wire, Ducati Traction Control ed i Riding Mode Ducati offrono un’esperienza di guida raffinata ed al tempo stesso sicura, permettendo al pilota di sperimentare tutto l’entusiasmante potenziale del motore Testastretta 11˚.

Motore: Testastretta 11° Diavel – Prestazioni Sport e Cruiser

Il cuore del Diavel è il propulsore Ducati Testastretta 11°, sviluppato direttamente dai potentissimi motori Ducati Corse campioni sulle piste di tutto il mondo. Il Testastretta 11° del Ducati Diavel sfrutta la straordinaria potenza del motore Superbike rendendola docile e fruibile: un significativo passo avanti in termini di performance, elasticità e piacere di guida.

Con i suoi 162 CV e un’impressionante coppia da 127,5 Nm, il Testastretta 11° Diavel è un capolavoro di ingegneria Ducati in grado di offrire pure prestazioni Desmodromiche.

L’evoluzione dei condotti di aspirazione e di scarico e una radicale modifica del diagramma della distribuzione hanno permesso di ottenere una curva di coppia piena ai bassi regimi, molto regolare anche in un campo di utilizzo estremamente ampio. L’incremento della coppia nella parte bassa della gamma dei regimi è gestita dal sistema Ducati Ride-by-Wire (RbW), incrementando considerevolmente la naturale guidabilità del Diavel e assicurando al tempo stesso tanta potenza residua da sfruttare agli alti regimi.

Per questo motore, Ducati ha attentamente rivisto il diagramma di distribuzione e, in particolare, l’angolo di incrocio delle valvole. Tale angolo viene definito come l’intervallo di rotazione dell’albero motore (misurato in gradi) durante il quale le valvole di aspirazione e di scarico rimangono aperte simultaneamente. Questo incrocio si verifica tra la fine della fase di scarico e l’inizio della fase di aspirazione. Nei motori sportivi, alla costante ricerca della prestazione esasperata, si hanno alti valori di questo parametro per sfruttare le onde di pressione allo scarico e aumentare le prestazioni del motore massimizzandone il rendimento volumetrico.

Nel motore Testastretta 11° tale angolo è stato ridotto – rispetto al motore Testastretta Evoluzione che equipaggia il 1198 – da 41° a soli 11°. In questo modo si riducono al massimo gli scambi di carica fresca verso lo scarico e di gas combusti verso la camera di combustione, allo scopo di ottenere una grande regolarità di funzionamento insieme a bassi consumi e ridotte emissioni allo scarico.

I condotti di scarico, sovradimensionati con sezione da 58 mm, fanno parte di un impianto di tipo 2-1-2 ridisegnato con pari lunghezze per massimizzare la potenza e migliorare l’efficienza di erogazione del Diavel. Il sistema è equipaggiato con una sonda lambda per ogni singolo cilindro, per gestire in modo autonomo e ottimale l’alimentazione tramite l’airbox di grandi dimensioni; i silenziatori a cannone in configurazione sovrapposta sono dotati di catalizzatori per garantire la conformità con la normativa Euro 3, mentre la valvola di regolazione controllata elettronicamente ottimizza la pressione di scarico.

Il motore del Diavel viene raffreddato grazie ai doppi radiatori laterali montati sui fianchi della moto. Questa caratteristica esclusiva si combina con la nuova girante della pompa dell’acqua da 64 mm per incrementare del 35% la portata agli alti regimi, garantendo l’efficienza del raffreddamento attraverso gli eleganti condotti dell’aria.

Trasmissione

Il cambio del Diavel utilizza materiali ad elevata resistenza per gestire l’aumentata erogazione di potenza e il maggior grip generato dall’imponente pneumatico posteriore da 240 mm. Quest’ultimo, inoltre, richiede anche un albero di uscita del cambio più lungo di 16 mm per il passaggio della catena di trasmissione.

La trasmissione prevede una frizione a bagno d’olio con funzione ‘antisaltellamento’. Grazie ad un sistema ad asservimento progressivo, viene infatti incrementato il coefficiente di attrito dei dischi della frizione, con conseguente riduzione del carico delle molle spingidisco. Il risultato è un carico ridotto alla leva, che garantisce un ottimo comfort anche in caso di frequenti cambi di marcia nel traffico cittadino o sulle lunghe percorrenze.
Quando la coppia alla ruota ha un’azione contraria, lo stesso meccanismo riduce la pressione sui dischi della frizione, consentendole di lavorare nella modalità sportiva antisaltellamento che contrasta la destabilizzazione del retrotreno durante le scalate aggressive, con l’ulteriore vantaggio di un’ottima modulabilità in staccata.

I coperchi di frizione e alternatore del Diavel sono stati ridisegnati prestando la massima attenzione a forme e dettagli.

Gruppo Telaio

L’esclusivo telaio a Traliccio Ducati prevede tubi di grosso diametro e ridotto spessore con due piastre laterali fuse in alluminio che s’inseriscono nel telaietto portante posteriore. Il risultato d’insieme offre una maggiore rigidezza torsionale senza compromettere leggerezza e compattezza.

Le due sezioni si ricongiungono ai due lati di un componente realizzato in tecnopolimero caricato con fibra di vetro, dando origine alla struttura posteriore.

Il lungo forcellone monobraccio in pressofusione d’alluminio garantisce l’ottima controllabilità del retrotreno, grazie a un interasse da 1590 mm e ad un assetto che consente angoli di piega fino a 41°.

Sospensioni

Il Diavel monta una forcella Marzocchi da 50 mm con finitura in nero, completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla.

La forcella è dotata di piastre a tre bracciali con taglio a fetta di salame, in alluminio fuso per quella inferiore e forgiato per quella superiore, con un cavallotto di montaggio su supporto in gomma per il manubrio.

Con un’inclinazione di sterzo di 28°, avancorsa di 130 mm e offset di 24 mm, l’assetto del Diavel consente agilità e controllabilità dell’avantreno, garantendo un’eccezionale maneggevolezza e un angolo di sterzata totale di 70°.

Il Diavel Carbon utilizza le stesse sospensioni del Diavel, ma con steli antiattrito al carbonio diamantato DLC rifiniti in nero.

In entrambe le versioni, il Diavel è dotato di monoammortizzatore posteriore Sachs in posizione bassa e orizzontale sotto il telaio.

Cerchi e Pneumatici

Il Diavel monta bellissimi cerchi a quattordici razze con particolari di finitura lavorati alla macchina. All’anteriore il cerchio è da 3.5 x 17, mentre al posteriore è previsto un cerchio sovradimensionato da 8 x 17, ottenuto per formatura ‘a flusso’ così da migliorarne le caratteristiche strutturali e la leggerezza.

Il Diavel Carbon sfoggia invece cerchi Marchesini customizzati in lega leggera, forgiati e lavorati al tornio e alla fresa, che garantiscono un considerevole risparmio di peso, pari a 2,5 kg, ed un design di grande effetto. Il disegno complesso di questi cerchi a nove razze mette in risalto la delicata lavorazione in alluminio naturale a contrasto con la finitura nera.

Sul cerchio anteriore è montato un pneumatico tradizionale da 120/70×17 con battistrada ridisegnato per massimizzare le prestazioni sul bagnato. Su quello posteriore, invece, è montato un pneumatico da 240/45×17 che, con il suo profilo sportivo associato alla maxi-larghezza in stile custom, rappresenta l’ultimissimo ritrovato della tecnologia del settore.

Il disegno del battistrada e le mescole utilizzate assicurano prestazioni eccezionali in ogni condizione, e in particolare sul bagnato.

Questi pneumatici sono stati appositamente progettati per consentire a Ducati di ottenere lo stile desiderato per il Diavel, senza scendere a compromessi in fatto di prestazioni ciclistiche.

Impianto frenante e ABS

All’anteriore, le straordinarie prestazioni frenanti del Diavel sono garantite dai freni Brembo con pinze monoblocco incredibilmente potenti, azionate dalle nuove pompe freno integrate.
I due dischi flottanti da 320 millimetri sono abbinati a doppie pinze radiali a quattro pistoncini, mentre al posteriore, il disco da 265 millimetri è frenato da una pinza a due pistoncini, sempre di produzione Brembo.

Il Diavel Carbon utilizza speciali flange portadischi in alluminio lavorato alla fresa, con sezioni cave per far intravedere l’alluminio naturale a contrasto con la finitura nera della flangia centrale.
Questi componenti al vertice della gamma, esclusivi di Ducati, garantiscono prestazioni eccezionali in frenata fissando un nuovo standard di riferimento per il segmento.

L’impianto frenante è inoltre dotato del sistema ABS Bosch-Brembo Ducati (compreso nella dotazione standard di entrambe le versioni), che contribuisce in maniera essenziale al controllo delle prestazioni. I componenti Brembo di qualità superiore combinati con l’ABS Bosch, l’assetto speciale della ciclistica e la tecnologia Pirelli EPT (Enhanced Patch Technology) garantiscono prestazioni frenanti ulteriormente migliorate rispetto alle già straordinarie Superbike Ducati.

Intervalli di manutenzione da 24.000 km

Il costante investimento sulla qualità garantita dalla progettazione, dai materiali avanzati e dalla tecnica ingegneristica, ha permesso di modificare il programma di manutenzione in maniera altamente competitiva, consentendo la registrazione delle valvole ogni 24.000 km.

Questo è stato possibile grazie all’evoluzione dei materiali delle sedi valvole, al miglioramento dell’efficienza della combustione e al contenimento delle temperature di esercizio del propulsore Testastretta 11°.

Serbatoio e prese d’aria

Il serbatoio da 17 litri del Diavel fa parte integrante del design della moto.

La sua linea ampia e allungata si estende dal gruppo ottico anteriore alla sella, fino a scomparire nel telaietto posteriore suggerendo grande continuità estetica. Se il punto focale del serbatoio è il display ad alta risoluzione, il rivestimento in acciaio e le cover laterali ben scolpite sottolineano l’immagine di solidità del Diavel e il look ad alta tecnologia del Diavel Carbon.

Frontalmente su entrambi i lati del serbatoio si trovano le ampie prese d’aria, realizzate in alluminio, che alimentano l’airbox di grandi dimensioni del motore. Con il loro design altamente funzionale, esse contribuiscono ai 162 CV prodotti dal propulsore Testastretta 11° Diavel.

Comandi

Il manubrio del Diavel, largo e a sezione variabile, è costruito e predisposto per incrementare il comfort ed il controllo da parte del pilota.

Dotato di nuove pompe radiali integrate per freni e frizione Brembo, complete di tappi dei serbatoi fresati, garantisce un’estetica pulita e minimalista. Gli eleganti specchietti, con supporti in alluminio forgiato, offrono ampia visibilità posteriore.
L’innovativo blocchetto elettrico Ducati è dotato di un’esclusiva ‘sicura’ che protegge l’interruttore di avviamento quando si preme il pulsante di spegnimento del motore.

Il pulsante di arresto indicatori funge anche da comando di scorrimento e selezione semplice e rapida dei Riding Mode, mentre gli interruttori posti al di sopra e al di sotto di questo pulsante servono a ‘navigare’ all’interno del nuovo quadro comandi ad alta risoluzione.

Comfort per pilota e passeggero

La doppia sella del Diavel è ampia, confortevole e perfettamente integrata nelle linee fluide della moto. Con un’altezza di soli 770 mm, offre una delle sedute più basse della gamma Ducati.

Il posizionamento della sella, insieme all’assetto ribassato, consentono al pilota di appoggiare entrambi i piedi saldamente a terra, migliorando la sicurezza a moto ferma.

I passeggeri del Diavel apprezzeranno le snelle pedane, ingegnosamente richiudibili nel telaietto posteriore, e l’innovativo gruppo maniglia a T, estraibile dalla parte posteriore della sella, che offre comfort e sicurezza.

Entrambi questi componenti sono realizzati in alluminio forgiato e sottoposti a pallinatura, per esaltarne robustezza ed omogeneità. Un elegante trattamento di finitura anodizzata nera, infine, li rende praticamente invisibili una volta chiusi.

Fari ed indicatori

Il proiettore anteriore, che attribuisce al Diavel un inconfondibile tocco Ducati, è supportato da un involucro esterno in alluminio.

I fari abbaglianti e anabbaglianti utilizzano doppi riflettori per illuminare la strada, mentre le luci di posizione, formate da una striscia orizzontale di LED, garantiscono una visibilità ideale.

Sul Diavel, l’illuminazione degli indicatori di direzione e della luce freno posteriore è affidata a due strisce verticali di LED trasparenti.

Le strisce seguono l’esatto profilo delle cover sottosella, assicurando la massima visibilità del retrotreno e preservando nello stesso tempo le linee pulite della moto. Gli indicatori di direzione anteriori sono formati da strisce di LED con lente trasparente, montati verticalmente lungo il bordo anteriore dei pararadiatori laterali.

Porta targa innovativo

L’utilizzo di una doppia striscia di LED multifunzione per l’illuminazione posteriore del Diavel ha richiesto una soluzione innovativa per il supporto del gruppo targa.

L’esclusivo design prevede supporti che, dal mozzo posteriore del forcellone monobraccio, proseguono in un’elegante struttura tubolare che abbraccia lo pneumatico posteriore da 240 mm, consentendo il montaggio in posizione centrale del portatarga.

La struttura comprende un punto di alimentazione ben occultato per fornire alla targa illuminazione LED dedicata, evitando di dover far affidamento sulle luci posteriori e creando una zona retrosella elegante e pulita.

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Campionato SBK: Ducati fa il pieno!

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[singlepic id=483 w=320 h=240 float=left]La Ducati 1198 è salita per ben 4 volte sul podio nelle due manches della gara che ha aperto la stagione 2010 del Campionato Mondiale Superbike a Phillip Island, in Australia. Il bottino ammonta ad un secondo e due terzi posti per i piloti ufficiali del Ducati Xerox Team Michel Fabrizio e Noriyuki Haga, e ad un fantastico primo posto per Carlos Checa con la sua Ducati 1198 del Team privato Althea Racing.

Una prima manche entusiasmante ha visto Michel Fabrizio arrivare al secondo posto per soli 4 millesimi di secondo, è stato infatti necessario utilizzare la tecnica del photofinish per decretare il vincitore!
Anche in Gara 2, comunque, si è lottato con il coltello fra i denti fino al traguardo, quando la Ducati 1198 guidata da Carlos Checa ha avuto la meglio sulla Suzuki di Leon Haslam.

Soddisfazione dunque in Casa Ducati, dove l’ottimo inizio di Phillip Island sprona tutti a lavorare in questa direzione con sempre maggior determinazione.
Il prossimo appuntamento sarà a fine marzo a Portimao, tappa che aprirà la serie delle gare europee.


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Ducati Multistrada 1200: la regina del Salone di Milano.

[singlepic id=134 w=320 h=240 float=center]L’eleganza italiana vince e stravince al Salone di Milano: Ducati, MV Agusta ed Aprilia si aggiudicano i voti degli appassionati che, partecipando al concorso indetto dalla rivista Motociclismo, hanno eletto come miglior moto dell’anno la Ducati Multistrada 1200 (con un 48% dei voti) seguita dalla MV AgustaF4 e Aprilia RSV4.

La Ducati Multistrada, che come vuole tradizione, ha aperto la passerella delle novità presentate all’EICMA, era già la maggior candidata al titolo di “regina del Salone”: la perfetta combinazione tra sportività, prestazioni al comfort e versatilità la rendono la sola moto in grado di soddisfare tutti i desideri e i sogni di un motociclista.. Ducati ha voluto realizzare una moto in grado di affrontare al meglio ogni tipo di percorso, ogni tipo di fondo stradale, una moto che racchiude tutta la tecnologia mutuata dalle “rosse di Borgo Panigale” sia in MotoGP che in SBK. Una moto senza limiti, capace di adattarsi alle richieste del pilota, passando da una supersportiva ad una tourer per lunghi viaggi, a una moto per andare al lavoro ma anche per affrontare strade bianche e sterrati con la capacità di una enduro stradale, in altre parole: quattro moto in una! Ducati, ancora una volta, apre una nuova frontiera, aggiungendo la genialità italiana all’eleganza, allo stile e alla tecnologia che contraddistinguono tutte le moto della casa motociclistica bolognese.
Il motore 1200, derivato da quello top di gamma, della 1198, è il primo ad avere un angolo di incrocio delle valvole ridotto a soli 11°: in questo modo infatti viene ridotta la potenza massima di 20cv rispetto alla versione supersportiva, garantendo però una coppia ed una linearità di erogazione uniche, a favore di ad autonomie di tutto rispetto (sino a 400 km con un pieno, in tratti autostradali).

Multistrada 1200 è stata duramente provata nei test per affrontare al meglio ogni tipo di percorso e fondo stradale, passando dalla guida sportiva al turismo, dal traffico urbano agli sterrati; chi l’ha progettata e realizzata la definisce “quattro moto in una”, nella speranza che anche il mercato dia un responso analogo. Sono infatti previsti quattro “ride mode”, ovvero modalità di guida differenziate, con differenti tarature non solo delle mappature motoristiche (che fanno variare la potenza erogata da 100 a 150 cv) ma anche delle sospensioni e del controllo di trazione; il tutto è gestito da unità elettroniche di comando molto raffinate, che fanno fare un balzo in avanti sensibile alla tecnologia hardware dell’elettronica sinora vista sulla maggior parte dei modelli Ducati precedenti.

La Ducati Multistrada 1200 arriverà sul mercato nella primavera 2010 ed avrà prezzi a partire da 14.900 euro per il modello base (che include comunque il controllo di trazione), per poi salire di circa tremila euro con le versioni S in allestimento full (touring – con valigie laterali – o sportivo – con largo uso del carbonio).

Tutte le novità del mondo Ducati vi aspettano da Bartoli Moto: venite a trovarci in concessionaria per scoprire la nuova e attesissima Multistrada 1200, i due nuovi modelli Hypermotard 1100evo, le nuove livree “corse” per la 1198 e gli arricchimenti tecnici della famiglia Monster.

Vi aspettiamo nel nostro show room a  Macerata e nel nuovo punto vendita di Civitanova Marche, in via Silvio Pellico, che inaugureremo domenica 29 novembre.

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Valencia ospita il gran finale di stagione.

Il Gran Premio Generali de la Comunitat Valenciana chiude la stagione 2009 del motomondiale: malgrado il titolo già assegnato con una gara di anticipo al DOTTORE Valentino Rossi, tanti sono i traguardi da raggiungere nel prossimo week end.

[singlepic id=129 w=320 h=240 float=left]Un solo punto separa Jorge Lorenzo dalla certezza matematica di rimanere secondo nella classifica del moto mondiale: sul circuito di Valencia si giocherà il tutto per tutto!. “Valencia è un posto fantastico per finire il campionato, in casa, con i tuoi fan. Non ho mai ottenuto una vittoria qui e so che non è una delle piste migliori per la Yamaha, ma sono sicuro che posso provare a cambiare le cose e finire il campionato nel miglior modo possibile. Le ultime due gare non sono state buone ci tengo a superare questo momento. Inoltre, ho bisogno di un punto per diventare ‘vice-campione’ e mi piacerebbe davvero farlo con un podio o una vittoria. Questo è il mio obiettivo a Valencia. La mia gara migliore qui è stato nel 2005, quando ho finito al secondo posto, ma credo che il mio ricordo più bello è stato nel 2006 quando ho vinto il campionato. Il 2009 è stato un incredibile anno per me e per la Yamaha e non vedo l’ora di festeggiare con i miei fans in una gara di casa.“ ha dichiarato Lorenzo. Certo che con Valentino Rossi primo e Jorge Lorenzo secondo, la soddisfazione del TEAM YAMAHA sarebbe completa per questa stagione 2009. Chissà se questi successi saranno sufficienti per far rinnovare il contratto dell’ormai plurilaureato Valentino Rossi?

[singlepic id=131 w=320 h=240 float=right]Anche in casa DUCATI tante sono le attese per il prossimo week end: riuscirà l’australiano Casey Stoner a centrare la terza vittoria consecutiva dal suo rientro (70 punti nelle ultime tre gare)? ”Valencia e’ una pista che mi e’ sempre piaciuta molto: e’ stretta e lenta ma sorprendentemente scorrevole, e secondo me e’ un buon tracciato per la MotoGp”, dice il campione del mondo 2007. ”Tra l’altro e’ anche uno spettacolo bellissimo per il pubblico che puo’ seguire le moto praticamente lungo tutta la pista. La mia Ducati li’ e’ sempre andata molto bene, negli ultimi due anni siamo sempre stati veloci, nei test e in gara quindi, chiaramente, ci auguriamo che il trend rimanga lo stesso anche se dobbiamo sistemare alcune piccole cose sulla moto”, aggiunge l’australiano. ”In ogni caso siamo arrivati alla fine della stagione e guardiamo gia’ alla prossima quindi se riusciremo a vincere un’altra gara, benissimo, altrimenti proveremo a fare il podio e poi comunque concentreremo sul lavoro per il prossimo anno”, dice ancora. Stoner a Valencia ha ottenuto la sua prima vittoria in assoluto in carriera (in 125 nel 2003) mentre in MotoGp e’ arrivato secondo nel 2007 e ha vinto nel 2008.

[singlepic id=128 w=320 h=240 float=left]Stoner potrebbe di fatto essere più impegnato a difendere la terza piazza visto che Dani Pedrosa correrà in casa con 11 punti da recuperare. Un’impresa degna di questo nome per lo spagnolo considerando le ultime prestazioni del rivale australiano sia in questo finale di stagione, sia nelle apparizioni 2007 e 2008 sul Ricardo Tormo (rispettivamente un secondo posto e una vittoria). “Attendo sempre con ansia questo Gran Premio, e quest’anno non è diverso. E’ un circuito che mi piace molto, anche se è un layout molto stretto, ma ciò che lo rende davvero speciale è il modo in cui si può sentire il sostegno dei tifosi durante il giro del circuito. E naturalmente, essendo un pilota spagnolo, ho un sacco di attenzioni positive che ti danno qualche motivazione in più. Ho avuto qualche buon risultato a Valencia in passato, e questo fine settimana sarebbe bello finire l’anno con una vittoria, è quello che voglio. Non è stata la più facile delle stagioni e non siamo stati in grado di lottare per il campionato, quindi sono ancora più determinato a far bene. Il risultato dell’ultima gara, dove sono salito sul podio per la prima volta in condizioni di bagnato, mi ha dato molta fiducia. Sappiamo che può piovere a Valencia, quindi siamo pronti a tutto questo fine settimana. “

[singlepic id=127 w=320 h=240 float=left]Alle loro spalle un altro pilota Repsol Honda, Andrea Dovizioso, proverà ad amministrare i 6 punti che per il momento condannano Colin Edwards alla sesta posizione. Questa è sicuramente una delle sfide più accese di novembre, sfida che ha caratterizzato l’italiano e il texano per tutta la stagione. “L’atmosfera a Valencia è sempre incredibile e rende  speciale quest’ultima gara della stagione. Sono davvero impaziente di gareggiare, anche se questo non è in realtà uno dei miei circuiti preferiti, perché la struttura è abbastanza lenta e tortuosa. Le tribune intorno alla pista sono sempre molto affollati e gli spettatori possono seguire l’azione e vedere tutta la gara, quindi è un po’ come uno stadio. Arrivo a questo fine settimana con sentimenti contrastanti dopo l’ultima gara. Potevo avere un buon risultato in Malesia, se non fossi caduto quindi sono molto determinato a fare bene qui, per me e per la squadra. Vorrei finire l’anno con un buon risultato per ringraziare i miei ragazzi, e anche la Honda per tutto il lavoro fatto quest’anno. Ho avuto un risultato decente qui l’anno scorso, quindi sono deciso a combattere per stare davanti  in questo weekend di nuovo “.

Più ci si allontana dalle posizioni di vetta, meno definita è la situazione. Per il settimo posto, infatti, sono ben sei i piloti candidati: Marco Melandri (Hayate Racing), Loris Capirossi (Rizla Suzuki), Alex de Angelis e Toni Elías (San Carlo Honda Gresini), Chris Vermeulen (Rizla Suzuki) e Randy de Puniet (LCR Honda) sono separati da soli 7 punti.

[singlepic id=130 w=320 h=240 float=right]Sul circuito di Valencia ci sarà anche Ben Spies, carico dei tanti successi nel campionato SBK, che correrà su una FACTORY YAMAHA che arriverà direttamente dal Giappone per questa occasione: si tratta, infatti, di una “test-bike” che Yamaha utilizza per test interni, che porterà il numero 11. Subito dopo la “comparsata” di Valencia il 25enne pilota texano abbandonerà i panni dell’ospite per indossare quelli ufficiali del Team Tech3, all’interno del quale andrà a sostituire James Toseland, già pronto a salire sulla sua R1 nel campionato SBK.

PHILLIP ISLAND: ROSSI e LORENZO si giocano il titolo, STONER rincorre PEDROSA per il terzo posto.

IL CIRCUITO:

[singlepic id=124 w=320 h=240 float=left]Phillip Island è senza dubbio uno dei circuiti più spettacolari al mondo, appollaiato sulle rocce che sovrastano lo Stretto di Bass, cosa che rende questo tracciato famoso per il suo tempo variabile e spesso freddo. Il circuito è anche uno dei test più severi per pilota e moto, per il suo carattere fluido e scorrevole, risultando l’ultima sfida nel controllo della moto e per la precisione richiesta nell’apertura del gas, per non parlare del coraggio del pilota. Phillip Island è la pista più veloce della MotoGP e chiede molto ai piloti, alle moto e alle gomme. Il circuito è infatti filante e articolato, e richiede il massimo controllo della moto e della precisione del gas: un layout “vecchia maniera” che ne fa una delle piste preferite dalla maggior parte dei piloti. Situata 130 chilometri a sud di Melbourne, ha ospitato per la prima volta una gara di moto nel 1920, quando era ancora un tracciato polveroso lungo 12 miglia e quando l’unico accesso all’isola era via mare. Caduto successivamente in rovina, il circuito è stato ripristinato alla fine degli anni ’80 ed ha ospitato il primo GP di moto nel 1989. La sua esposizione sulle coste dello Stretto di Bass fa sì che le condizioni climatiche giochino un ruolo importante dato che possono cambiare molto rapidamente. Le forti raffiche di vento sono una variabile con cui spesso i piloti si trovano a fare i conti.

[singlepic id=125 w=320 h=240 float=right]Lo scenario ideale per l’ultimo atto della sfida tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, che dopo aver dominato il campo in questa stagione, sono ormai giunti al momento della verità: uno dei due ha ora la garanzia di vincere il titolo e con soli 18 punti fra loro l’azione questo fine settimana a Phillip Island promette di essere avvincente.

Sfida che prosegue anche per il terzo posto: solo 3 punti infatti separano Daniel Pedrosa dall’ormai ritrovato Casey Stoner, sempre più deciso a lasciare comunque la sua firma in questo campionato.

LE SPERANZE:

Rossi ha sofferto una grande delusione due settimane fa quando, disturbato da problemi di aderenza al posteriore, non è riuscito ad essere competitivo. Valentino nel corso della stagione ha vinto sei gare e ciò gli ha permesso di mantenere un vantaggio di 18 punti su Lorenzo, ma sa che può succedere di tutto in tre gare, e quindi sia lui che la sua squadra si preparano a lavorare instancabilmente per garantirsi di non incappare nuovamente nelle difficoltà incontrate in terra portoghese. Rossi parla di Phillip Island come di una delle sue piste preferite: lì è salito sul podio dieci volte in tutte le classi, compresa una imbattuta striscia vincente di cinque anni in MotoGP e due titoli vinti nel 2001 e nel 2004. L’anno scorso è balzato dalla quarta fila per finire in seconda posizione e spera di fare ancora meglio questa volta, visto che non vince sull’Isola dal 2006.

Lorenzo si dirige verso est al settimo cielo, dopo aver dominato tutte le sessioni di prova in Portogallo ed aver conquistato la vittoria dominando la gara, la quarta della stagione. Il maiorchino grazie a ciò ha drasticamente ridotto il suo distacco nella corsa al titolo e ammette ora che è tutto da giocare – e che non ha nulla da perdere – nella lotta per il campionato. Jorge ha vinto sull’ Isola nel 2006 e 2007, gli anni in cui ha conquistato i titoli della 250, e anche lui afferma che è uno dei suoi circuiti preferiti. L’anno scorso ha mancato di poco un podio, ma sa che ha bisogno di un altro bel risultato al fine di capitalizzare sul campo ciò che ha fatto con la sua vittoria portoghese.

[singlepic id=126 w=320 h=240 float=left]Stoner affronta la gara di casa con grinta e determinazione: “Aspetto il GP di Phillip Island con piacere. In Portogallo ho completato il fine settimana di gara senza problemi, a parte la prevedibile stanchezza provocata da una gara di MotoGP dopo due mesi di inattività. Adesso dovrei essere abbastanza pronto per il prossimo round anche perché la temperatura che andremo a trovare dovrebbe essere abbastanza fresca e quindi migliore per me in questo momento  in cui non sono ancora al massimo della condizione fisica. Il tracciato in se è semplicemente fantastico: veloce, filante, non ha praticamente un solo punto che possa non piacere ad un pilota. Le gare lì sono quasi sempre molto belle: negli ultimi due anni per me sono state un sogno ma questa volta probabilmente sarà un po’ diverso. Dobbiamo solo aspettare e vedere cosa potremo fare”.

Daniel Pedrosa dovrà cercare di far una bella gara per conservare la terza posizione di campionato ora impensierita dal ritorno di Casey Stoner: proverà a salire sul podio, in una gara che per sua stessa ammissione è tra le più importanti dell’anno.
Non vedo l’ora di correre di nuovo in Australia. È una delle gare più importanti dell’anno e proprio per questo sono molto motivato e spero di lottare per la vittoria.
Ho avuto alti e bassi a Phillip Island, ma voglio concentrarmi sui buoni ricordi questo fine settimana. L’obiettivo per il finale di stagione è sicuramente il terzo posto nel mondiale e trovare almeno un’altra vittoria, magari proprio in Australia
.”

LE PROVE:

Si è conclusa la prima sessione di prove libere nel circuito australiano di Philipp Island. Il dottore ha imposto il proprio ritmo fin dall’inizio migliorando costantemente la propria prestazione giro dopo giro, chiudendo con un 1.31.448 e staccando di soli 135 millesimi il padrone di casa Casey Stoner che non ha festeggiato al meglio il suo ventiquattresimo compleanno. L’australiano è rimasto deluso a causa problemi di trazione che non gli hanno permesso di dare il meglio di se, condizionando la sua prova. Ciò nonostante, la sua è da considerarsi un’ottima prestazione valutando l’importante distacco tra lui e il terzo Daniel Pedrosa che si è fermato a ben 350 millesimi dall’australiano e a ben mezzo secondo da Valentino Rossi.

Prestazione deludente per Nicky Hayden che non è riuscito a stare al passo con i primi chiudendo in undicesima posizione con un ritardo di 1,739 preceduto da Loris Capirossi con la sua Suzuki in decima posizione.

Positiva è stata la sessione di Alex De Angelis in sella alla Honda factory spec del team Gresini che ha chiuso in quarta posizione rifilando ben 7 decimi al secondo pilota ufficiale in casa Honda, Andrea Dovizioso. Il secondo contendente al titolo mondiale Jorge Lorenzo vittima di una caduta, fortunatamente senza conseguenze, ha chiuso con un distacco abissale di 1 secondo e 45 millesimi,. Prestazione sottotono per il giovane “Porfuera” che prima della sessione di prove ha dichiarato di non essere al 100% a causa di forti dolori allo stomaco probabilmente dovuti al cibo ingerito nelle ore passate.

Il Dottore si è definito molto soddisfatto della prestazione, spiegando che era necessario imporre subito il proprio ritmo per cercare di fare un’ottima gara e far dimenticare la brutta prestazione di Estoril . Da segnalare, a sorpresa, una buon turno del talento inglese James Toseland, che ha chiuso in settima posizione a un 1,223 dalla vetta. Brutte notizie per Nicolò Canepa che è stato vittima di un volo terrificante che gli ha causato una brutta lacerazione all’avambraccio.

DUCATI HYPERMOTARD 2010.

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Anteprima della nuova Hypermotard 796. Da metà novembre in tutti i Ducati Store a partire da 7.990 Euro con rottamazione.

Entra in gioco l’ Hypermotard 796. E lo fa sul serio. In anticipo sull’appuntamento fieristico internazionale di EICMA, ecco in anteprima le immagini del nuovo gioiello Ducati.

Con un impatto estetico forte ed aggressivo, Hypermotard 796 rende oltremodo facile e divertente il sentirsi “Hyper”. Molte sono le novità apportate: da uno straordinario peso a secco di soli 167 Kg, al nuovissimo motore 796.

Elastico ed estremamente godibile, rende la nuova Hypermotard eclettica e divertente, senza rinunciare all’unicità e alla potenza di ogni bicilindrico Ducati. L’erogazione fluida della potenza comunica sicurezza di guida in ogni situazione; questa sensazione viene amplificata dalla sella posizionata ad 825 mm dal suolo, 20 mm più in basso rispetto alla versione 1100, per restare sempre con i piedi per terra.

Il motore è un Desmodue completamente nuovo. Raggiunge una potenza di 81 CV (59,6 kW) associati ad una coppia di 75.5 Nm, attraverso un alesaggio di 88 mm e una corsa di 66 mm.
L’ entusiasmante progressione dei Bicilindrici Ducati viene ottenuta dal nuovo propulsore 796 soddisfacendo le norme antinquinamento Euro 3 e assicurando un consumo di carburante contenuto in soli 4,8 l/100 Km.

La moto è equipaggiata con una frizione assistita a bagno d’olio APTC che unisce ad un ridotto sforzo alla leva anche la funzionalità ‘antisaltellamento’, garantendo facilità di utilizzo e modulabilità. Inoltre, è coadiuvata da una leva regolabile per adattarsi all’ergonomia e alla natura di qualsiasi motociclista.

La nuova 796 è disponibile dalla fine di ottobre in tre diverse colorazioni: Dark, in stile “urban”, con serbatoio e “becco” entrambi in nero opaco, telaio nero e cerchi neri, oppure, in alternativa, bianco opaco con becco nero opaco a contrasto,

telaio nero e cerchi neri.
Infine la 796 è proposta anche nella tradizionale livrea rosso Ducati, con serbatoio e becco in rosso, telaio rosso e cerchi neri.

Come per il Monster 696, anche l’Hypermotard 796, con i suoi 59.6 kW, rientra a pieno titolo nell’elenco delle moto che possono usufruire del contributo statale di 500 euro a fronte della rottamazione di ciclomotori e motocicli di categoria Euro 0 ed Euro 1.

Anche in questo caso Ducati ha deciso, insieme ai propri Concessionari, di raddoppiare l’ecoincentivo portando a 1.000 euro il contributo sull’acquisto di questo nuovo gioiello “made in Borgo Panigale”. La nuova Hypermotard 796 può essere già prenotata a partire da 7.990 Euro – chiavi in mano, a fronte di un prezzo di listino che parte invece da 8.990 Euro.

Per chi ha ancora voglia di giocare, è arrivato il momento di farlo sul serio.

Fonte ufficiale Ducati.

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© Ducati


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ESTORIL 2009: la sfida continua con il ritorno di STONER

Dopo un break di quasi un mese, che ha permesso loro di tirare il fiato a piloti e tecnici, questo fine settimana si ritroveranno all’Estoril per il Gran Premio del Portogallo.

L’appuntamento, che l’anno scorso ebbe luogo in maggio, è tornato alla sua programmazione tradizionale, in autunno, aprendo la fase finale del campionato che prevede altre due gare oltreoceano prima del round finale a Valencia.

[singlepic id=100 w=320 h=240 float=left]Le temperature di metà ottobre in questa parte del Portogallo solitamente oscillano intorno ai 25 gradi, tuttavia il circuito di Estoril si trova a soli 7 chilometri dalla costa atlantica ed è noto per la grande variabilità climatica: il sole ed il bel tempo infatti possono rapidamente lasciare spazio a forti raffiche di vento freddo e alla pioggia. Il layout dell’Autodromo Fernanda Pires de Silva è altrettanto ricco di contrasti, dato che offre uno dei rettilinei più lunghi del calendario della MotoGP, ma anche alcune delle sue curve più lente. La presenza di altri settori particolarmente contorti fanno sì che la pista abbia la velocità media più lenta in assoluto, ma una curva (la numero 5) da 200 km/h e la “Parabolica” che conclude il giro, sono due veri e propri test di bravura e di coraggio per i piloti.

[singlepic id=99 w=320 h=240 float=right]Tutto lascia prevedere che Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, rispettivamente primo e secondo del mondiale, ed i loro avversari, si preparino ad offrire nuovamente un grande spettacolo.

Grazie al successo del Mugello, Rossi arriva in Portogallo con 30 punti di vantaggio (237 contro 207) e l’obiettivo minimo dell’iridato in carica è quello di stare davanti allo spagnolo per non dissipare questo piccolo patrimonio.
“Con la vittoria che vale 25 punti abbiamo già visto che può succedere qualunque cosa e sappiamo che il Campionato non è finito – è la consapevolezza di Rossi -. Bisogna fare più punti possibili e vedere come ci presentiamo all’appuntamento finale di Valencia”. Nel 2008 Lorenzo in Portogallo colse la prima vittoria in carriera nella classe regina. Sul podio salirono anche Dani Pedrosa (Honda) e lo stesso Rossi. “L’anno scorso ho avuto qualche problema, ma è un circuito dove la Yamaha è sempre andata bene”.

Con tre vittorie all’attivo e reduce dal secondo posto di Misano, Lorenzo spera che questo circuito lo rilanci nella grande sfida al titolo di supercampione.

Il circuito di Estoril vedrà anche il ritorno in pista di Casey Stoner: il pilota della Ducati, infatti, era mancato nelle gare di Brno, Indianapolis e Misano, rimanendo in Australia per recuperare pienamente la forma fisica persa gp dopo gp a partire dall’appuntamento di Montmelò nei primi giorni di giugno.

[singlepic id=102 w=320 h=240 float=left]Spiegando la sua esperienza, Stoner ha commentato, “Per me è stata una decisione difficile da prendere, ma facevamo troppa fatica nelle ultime gare in cui ho corso. Dopo Donington sono tornato in Australia per avere più pareri medici e capire come andare nella giusta direzione. Avevamo pianificato un rientro a Brno ma sfortunatamente non si sono trovate soluzioni e ho preferito seguire il consiglio di mio padre, di mia moglie e dei medici rimanendo a casa a riposare”.

“Durante questo periodo abbiamo fatto di tutto, vedendo i giusti dottori, seguendo le giuste diete, per provare a riportare a livelli normali i valori delle analisi del sangue. Ora vediamo cosa riesco a fare in questo fine settimana”.

L’australiano ha concluso: “Ho chiesto scusa al mio team per ogni gara in cui sono mancato e per ogni gara corsa dopo Barcellona in cui non sono riuscito ad essere completamente competitivo. Io, tutto il team, tutti i meccanici, tutti stanno facendo il massimo perché possa fare bene in quest’ultima parte di campionato. Speriamo di poter essere competitivi fin da subito, perché sono stato troppo tempo lontano dalla mia moto e mi è mancata”.

Imola riapre la sfida per il titolo di CAMPIONE

Al termine di due gare spettacolari il Ducati Xerox Team ha celebrato la vittoria di Noriyuki Haga in gara 1 e quella di Michel Fabrizio in gara 2. Un secondo posto per il pilota giapponese ed un terzo per l’italiano come secondo risultato della giornata, hanno completato la festa del Ducati Xerox Team nell’appuntamento di casa. Fabrizio, che con la sua vittoria ha lasciato aperta la classifica dei contendenti il titolo a solo due gare dalla fine del campionato, ha così commentato la sua seconda vittoria stagionale dopo quella di Imola:

[singlepic id=78 w=320 h=240 float=left]”Che gare! Oggi ci tenevo davvero a vincere quindi sono molto contento. In Gara 1 ho cominciato ad avere problemi col braccio sinistro dopo pochi giri, tanto che facevo fatica a cambiare a causa dei crampi alla mano. Alla fine stavo aggrappato alla moto con due dita, mentre il braccio era diventato completamente insensibile. Per questo, tutto considerato, il terzo posto non è stato un risultato malvagio. Tra le due gare il mio trainer ha lavorato sul braccio e la cosa ha funzionato perché non più avuto problemi, sono riuscito a passare Nori e a vincere. Sono felice anche per mio figlio che mi chiede sempre perché non vinco di più! Grazie a tutta la squadra, al mio trainer Leigh “Rok” Bryan, alla Ducati, a Xerox e agli spettatori che sono stati fantastici per tutto il fine settimana. Tutto il management Ducati era qui oggi e spero che i risultati miei e di Nori abbiano dimostrato che ci siamo meritati il rinnovo”.

Haga, riconquista la testa della classifica del campionato nei confronti di Spies, che limita i danni giungendo quinto in una giornata veramente difficile per lui e la sua Yamaha.

[singlepic id=75 w=320 h=240 float=right]“In gara 1 la moto mancava un po’ di accelerazione e abbiamo anche lamentato problemi di grip. – ha dichiarato Ben – Nella seconda avevamo sicuramente il ritmo per lottare per il vertice ma una combinazione di cose non ce lo ha permesso. Rea è stato un po’ “goloso” all’inizio, passandomi fuori pista tre volte. Mi dispiace per lui, aveva il ritmo per lottare per le prime posizioni ma all’inizio bisogna stare un po’ più calmi. Ci sono stati un paio di giri dove non ho guidato bene. Sono quindi riuscito a trovare un buon ritmo e ho preso Biaggi e Simoncelli, poi è accaduto quello che sapete. Se qualcuno mi avesse detto che dopo gara 1 avrei perso la testa del campionato per soli tre punti sarei stato felice, perché oggi c’era qualcuno più forte di me”.

Questa dichiarazione dimostra la classe e l’eleganza del campione che continua la sua eterna sfida con l’amico Haga, che invece ha giustamente festeggiato il suo vantaggio, anche se di soli 3 punti.

[singlepic id=79 w=320 h=240 float=left]”E’ fantastico essere tornati alla vittoria. Non salivo sul gradino più alto del podio da Kyalami e dopo l’incidente di Donington le gare sono state dure. Anche oggi Gara 1 è stata impegnativa, pensavo non finisse mai e, dopo tutto quello che è successo, non ricordo nemmeno quando ho passato Max! Vorrei fare i miei complimenti a lui e a Michel per come hanno corso. Noi siamo migliorati durante il fine settimana e i risultati ottenuti mi fanno particolarmente piacere perché mio padre è volato in Europa per la prima volta per venirmi a vedere. In Gara 2 sfortunatamente ho dovuto usare la seconda moto ed è stata un’altra manche molto dura: mi sento stanchissimo. Congratulazioni a Michel per la sua vittoria e a Marco (Simoncelli) per il podio. Inoltre vorrei ringraziare Ernesto (Marinelli) il mio ingegnere, il mio team e la Ducati. Siamo tornati in testa ma abbiamo solo tre punti di vantaggio e altri due appuntamenti davanti a noi, quindi c’è ancora da lottare!”

Da sottolineare il podio di Marco Simoncelli in Superbike. Al debutto assoluto con una 4 tempi, una Superbike, a Imola e nella categoria il Campione del Mondo 250cc in carica è stato autore di un weekend difficile da dimenticare culminato con il podio in Gara 2, conquistato davanti al compagno di squadra per l’occasione, Max Biaggi.

[singlepic id=76 w=320 h=240 float=right]“Di un piazzamento nei primi 5 sarei stato contento, per cui immaginatevi salire sul podio!“, rivela Marco Simoncelli. “In Gara 2 mi sentivo molto bene, avevo un ritmo migliore rispetto alla prima corsa ed in più son partito discretamente. Sono arrivato vicino al mio compagno di squadra, ad esser sincero non volevo passarlo in quell’occasione, ma ho frenato troppo forte e per non cadere mi son buttato dentro la curva. E’ andata bene, anche se poi lui è andato lungo“. Ora lo aspetta il suo Moto GP, che riprendere il prossimo week end sul circuito di Estori.

Simoncelli va infatti a podio vincendo il duello con Biaggi, anche se quest’ ultimo ha accusato un problema non ben definito che gli ha fatto perdere contatto dal duo di testa, quando sembrava in grado di lottare per il podio. Risucchiato da Simoncelli, Biaggi si è rimesso a girare forte quando era troppo tardi.

[singlepic id=77 w=320 h=240 float=right]“Simoncelli me lo sono ritrovato al mio fianco- ha dichiato Max – e per non finire a terra ho dovuto allargare e, al rientro in pista, ho portato fuori traiettoria Spies. Non l’ho visto, ma comunque non sarei riuscito ad evitarlo perchè la chicane è così, non ti consente altre linee. Ho spinto per provare a riprendere Simoncelli, ma lui è stato bravo, io ho pensato al campionato perchè per noi il quarto posto è importante e adesso siamo a pochi punti da Rea“.

Ecco la classifica a due gare dalla fine del Campionato:

  1. Noriyuki Haga          391
  2. Ben Spies                388
  3. Michel Fabrizio        330
  4. Jonathan Rea         263
  5. Max Biaggi               257

La sfida è ancora aperta!


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Superbike: Gran Premio di Imola.

[singlepic id=72 w=320 h=240 float=left]Grandi novità nel mondo Superbike: dopo l’attesissima notizia che l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola è stato rieletto come il circuito ufficiale italiano per il Mondiale Superbike, dopo tre anni di stop forzato, adesso giunge anche una sorpresa nel team Aprilia.

E’ arrivata infatti la conferma ufficiale, che alla guida della l’Aprilia RSV4 Factory ci sarà Marco Simoncelli:

“Sono molto soddisfatto di questo test al Mugello dove sono stato abbastanza veloce e insieme alla moto siamo cresciuti molto. Abbiamo lavorato per trovare la giusta base per Imola, dove sarà importantissimo trovare il più velocemente possibile un buon set up che ci faciliterebbe molto le cose.
Ringrazio moltissimo l’Aprilia per questa grande opportunità che mi ha dato, debutterò in una categoria e su una pista a me completamente sconosciute, il livello dei nostri avversari è molto alto e non sarà affatto facile ottenere un buon risultato”.[singlepic id=71 w=320 h=240 float=right]
Non si possono così fare previsioni su cosa riuscirà a ottenere Marco Simoncelli a Imola con l’Aprilia RSV4 Factory Superbike, anche se gli appassionati hanno grandi aspettative.

Ma come si sono organizzati gli avversari?

I riflettori saranno puntati sull’incredibile duello tra Ben Spies e Noriyuki Haga, che continuano a contendersi il titolo 2009. Sul circuito di Nurburgring, infatti, il “Samurai” della Ducati si è fatto infilare dal texano della Yamaha: dopo aver dominato la prima parte della stagione, deve assolutamente recuperare i 18 punti che li separano per riconquistare la leadership del campionato.[singlepic id=68 w=320 h=240 float=left]

Ben Spies invece si avvicina alla gara di Imola con l’obiettivo di aumentare il suo vantaggio nella classifica di campionato nei confronti del suo rivale per il titolo.
Non vedo l’ora di girare su una pista dove abbiamo già provato. – ha dichiarato Spies -La sensazione è che andremo incontro ad un buon weekend. Non abbiamo un vantaggio in campionato rassicurante, ma è una situazione che ho già vissuto e quindi non mi preoccupa. Per quanto mi riguarda, andiamo a Imola per provare a vincere entrambe le gare. Sappiamo che è la gara di casa della Ducati e che nel passato hanno raccolto grandi risultati, e quindi non sarà facile. La nostra moto, però, è cresciuta costantemente, per cui saremo sicuramente là davanti a giocarcela”.

Anche dal punto di vista dei tecnici la situazione viene vissuta in modo positivo.
Quello di Imola a luglio è stato un test molto produttivo, – ha detto Tom Houseworth, responsabile tecnico della moto di Spies – perché permette a Ben di arrivare al weekend di gara già con una buona conoscenza del tracciato. Questo ci permetterà di lavorare subito sul set up gara, su entrambe le moto se necessario. I due mezzi di Ben sono un po’ differenti e quindi li proverà entrambi per capire su quale riesce ad essere più veloce. Pensiamo di avere anche maggior tempo per provare diverse soluzioni di pneumatici Pirelli, per fare in modo di essere davvero pronti domenica”.

Molto fiducioso e determinato, almeno nelle dichiarazioni ufficiali anche Massimo Meregalli.
Siamo pronti per Imola. – ha commentato il team manager – Conosciamo la pista e come la moto si comporta. Penso, visto quello che abbiamo fatto nelle ultime gare, che si possa essere fiduciosi. Abbiamo analizzato i dati del test e lavorato sulla moto di conseguenza: ora si tratta di vedere se le nostre scelte si riveleranno giuste. Sia Ben che Tom (Sykes) sono nelle condizioni di fare bene e mi aspetto un weekend soddisfacente per il nostro team”.

[singlepic id=69 w=320 h=240 float=left]Ma non bisogna dimenticare anche di Michel Fabrizio (Ducati Xerox) e Jonathan Rea (Honda Ten Kate), quest’ultimo il più rapido nella due giorni di prove a Imola. L’irlandese, inoltre, arriva al Santerno motivato dal successo in Gara 2 al Nurburgring. Ma la Honda potrà contare anche su un Carlos Checa rilanciato da tre podi nelle ultime quattro gare e da un Leon Haslam che è un cliente scomodo su tutte le piste

Il tracciato di Imola, il cui lay-out della pista è stato modificato nella parte che porta dalla Curva della Rivazza fino al traguardo, con l’introduzione di una nuova chicane, è un banco di prova per l’Aprilia di Max Biaggi. Il ‘Corsaro’ durante i test della scorsa estate ha faticato non poco, dovendo fare i conti con una RSV-4 nervosa nell’uscite di curva.[singlepic id=70 w=320 h=240 float=right]

Assente al Nurburgring, tornerà in pista Lorenzo Lanzi. Il cesenate, che difenderà i colori della Ducati del team DFX, durante i test di luglio ha lavorato duramente per trovare il miglior set-up per il suo bolide bianco-azzurro, risultando il quarto più veloce in pista. Imola potrà esaltare la Bmw, che si sta gradualmente affacciando con continuità ai quartieri alti. Troy Corser si sta confermando una sicurezza e sta dando preziosi consigli per lo sviluppo. Al ‘Dino ed Enzo Ferrari’, inoltre, dovrebbe rientrare anche Ruben Xaus, dopo l’infortunio di Brno, ma la sua presenza verrà decisa solo all’ultimo momento.

Sono destinate ad avere un ruolo marginale invece Suzuki e Kawasaki. Senza il suo pilota di punta, Max Neukirchner, che sarà comunque ad Imola per una visita di controllo, il team Alstare Suzuki si affida come sempre a Yukio Kagayama e a Karl Muggeridge, riconfermato dopo la prestazione in chiaroscuro del Nurburgring. Lo stesso si può dire per Broc Parkes (Kawasaki), chiamato al riscatto dopo la sfortunata prova in terra tedesca. Ad Imola sia lui che il compagno di squadra Makoto Tamada avranno a disposizione aggiornamenti tecnici e i due piloti del team Kawasaki puntano ad entrare nella top ten.
Fuori dal circuito invece si stanno approntando una serie di attività collaterali che coinvolgeranno sponsor, costruttori, tifosi e il pubblico durante i tre giorni imolesi.

Festa Bayliss. Per festeggiare il ritorno del Campionato Mondiale Superbike nel memorabile circuito “Enzo e Dino Ferrari”, la città di Imola ha deciso di organizzare una grande festa con ospite d’eccezione il pilota Campione del mondo Superbike 2008 Troy Bayliss.

Sabato 26 settembre un corteo di moto partirà dal circuito per arrivare nella centralissima Piazza Matteotti, dove festeggiare il tre volte Campione del Mondo australiano. La festa proseguirà poi con musica dal vivo e stand gastronomici, con la presenza di una bellissima madrina la showgirl Belen Rodriguez.

[Fonte: motogp.com]

VELA E MOTORI: LOMBARDINI ITALIAN CUP

[nggallery id=5]Grande successo dell’ undicesima edizione della Lombardini Italian Cup, che si è svolta a Civitanova Marche dal 5 al 7 giugno.
La Lombardini Italian Cup, selezione per i campionati italiani ORC e tappa del circuito “Lombardini Cup”, si è confermata una delle regate più tecniche dell’Adriatico ed ha offerto un’importante occasione di confronto in attesa del Campionato del Mondo ORC. Di alto livello tecnico le 28 imbarcazioni partecipanti, quali l’M37 “Escandalo” (Campione del mondo ORC 2008), il GS43 “Reve de vie”, il GS42R “Man” e i due bolidi dei fratelli Paniccia “Calipso5” e “Altair 3”. Per maggiori informazioni, vi rimandiamo al sito www.italiancup.it.

Solo per questa tappa della Lombardini Italian Cup era previsto un premio d’eccezione: la fantastica moto DUCATI MONSTER 696, che è andata al primo classificato overall, l’armatore anconetano Claudio Paesani, che ha vinto con la sua imbarcazione Rewind Energy Resources.

Ovviamente Bartoli Moto era presente come sponsor, sia per il premio in palio, sia perché era stata allestita nei locali del Club Vela un’esposizione di moto DUCATI fuori dal comune. Si potevano infatti ammirare l’originale MOTO GP di Casey Stoner, l’attesissima DUCATI STREET FIGHTER, novità di casa DUCATI per il 2009, e la DUCATI GT 1000, moto senza tempo e senza età.



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